Il
Serraglio Mantovano rappresenta uno dei complessi difensivi più importanti della pianura mantovana, con una storia che intreccia fortificazioni militari, controllo idraulico del territorio e pianificazione urbanistica. La sua prima rappresentazione significativa ci giunge dall’
affresco della Masseria di Mantova, scoperto nell’ottobre del 1981 durante lavori di ristrutturazione di ambienti anticamente appartenuti alla cosiddetta Masseria del Comune, dove venivano registrate entrate e uscite del Comune stesso.
L’affresco, databile alla prima metà del Quattrocento, raffigura la città di Mantova e le sue difese, comprese le fortificazioni subordinate sul territorio. Probabilmente commissionato all’indomani della concessione a Gianfrancesco Gonzaga della dignità marchionale da parte dell’imperatore Sigismondo (circa 1433), l’opera celebrava il potere del nuovo signore e la forza della sua stirpe. Le immagini affrescate esaltano la potenza militare con castelli, torri e rocchette, da Curtatone a Montanara, Buscoldo e Borgoforte, in successione continua. Purtroppo, la raffigurazione di Governolo e della fascia limitrofa al basso Mincio è andata perduta.
L’affresco enfatizza la dimensione marziale dei fortilizi: torri merlate, turriti e di grande altezza, a simboleggiare imponenza e difesa. Tra le strutture più note si ricordano:
- La Porta Aquadrucio, detta poi Pradella, punto di inizio dell’argine/strada nord del Serraglio.
- Il castello di Curtatone, con torre-mastio dotata di sopralzo ligneo, probabilmente una cella campanaria.
- Le rocchette della Montanara e del Balcantono, a sud-ovest di Curtatone, situate lungo il fossato di Curtatone.
- Buscoldo, con castello, torre intermedia e rocchetta dei Bussi, in ambiente paludoso e vallivo, a difesa naturale.
- Borgoforte, sulla sponda del Po, con castello e rocchette del Frassinello e di Saviola, parte integrante del Serraglio.
Curtatone, in particolare, rivestiva un ruolo strategico sulla strada da Mantova verso Cremona. Oltre al castello principale, la cartografia storica segnala una torre/rocca sull’Osone, posta a nord dell’omonimo corso d’acqua, vicina alla foce nel Lago Superiore. Questa struttura controllava la via d’accesso e la zona circostante, in analogia con la rocchetta dell’Osone di Montanara. Il castello principale di Curtatone, invece, aveva una cinta muraria estesa e fungeva da residenza; le fonti documentarie del ‘300 indicano lavori di ripristino dei fossati dopo le distruzioni subite nel 1357 per opera di Bernabò Visconti, con misure dettagliate dei tratti di cortina e delle fovee difensive.
Le carte del Seicento mostrano il castello di Curtatone ormai ridotto nelle difese, ma con la torre-mastio ancora presente e affiancata dalla torre/rocca sull’Osone, a controllo della strada verso Mantova. L’intero sistema del Serraglio combinava quindi funzione militare e controllo idraulico, sfruttando fossati, canali e corsi d’acqua per proteggere la città e le vie di comunicazione.
Il Serraglio Mantovano rimane oggi una testimonianza straordinaria della pianificazione difensiva e idraulica del territorio, capace di raccontare, attraverso affreschi e documenti, l’evoluzione della strategia militare e della vita urbana tra Medioevo e Rinascimento.